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Le nuove scoperte sul trauma ereditario

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I traumi possono essere ereditari. Questa è la grande scoperta del Brain Research Institute di Zurigo. Secondo quanto scritto nell’articolo scientifico DOI 10.1038/nn.3695, questo evento non è solo un fattore soggettivo, cioè limitato all’esperienza di una singola persona, bensì può essere trasmesso da padri e madri ai propri figli. Pertanto siamo di fronte a una novità assoluta, a un terreno vergine ancora tutto da esplorare.

Cos’è il trauma in psicologia?

Come tante parole del vocabolario medico, anche trauma deriva dal greco e significa “ferita”. Trasportata nell’ambito della psicologia, possiamo definirlo come una ferita profonda nell’animo, qualcosa che provoca una reazione o un cambiamento deciso nella vita di ognuno di noi. Esistono, tuttavia, i traumi con la T maiuscola (grandi traumi) e i piccoli traumi. I primi mettono a repentaglio la vita o l’integrità fisica di chi li subisce, per esempio un terremoto, una alluvione, un grave incidente automobilistico o un abuso subito.

I piccoli traumi sono esperienze del passato che continuano a farci soffrire. Non sono un pericolo reale né mettono a repentaglio la vita, però hanno un potere disturbante e fanno soffrire. Un esempio? Beh, una umiliazione subita in passato, un episodio di bullismo ecc ecc. Grandi o piccoli che siano, i traumi però portano le persone ad avvertire gli stessi sintomi di insofferenza e le reazioni oscillano dal completo recupero della propria vita sociale in un breve lasso di tempo fino all’impossibilità di tornare a vivere come un tempo.

Cosa succede nel corpo e nella mente di chi subisce un trauma?

Mens sana in corpore sano dicevano gli antichi. Se la mente sta bene anche il corpo lo sarà. Ma questo vale anche da una prospettiva negativa. Se c’è qualcosa che non va nel cervello anche l’organismo ne risentirà. Se l’evento traumatico e il conseguente stress psico-fisico non vengono “metabolizzati” e riformulati per consentire di non inficiare la vita sociale, si andrà incontro a una reazione forte e destabilizzante. In pratica, si avvertiranno le stesse sensazioni vissute quando il trauma era reale, ovvero angoscia, dolore di stomaco, sensazioni e pensieri intrusivi che richiamano alla mente l’evento. Ecco, in questo senso, il passato si mescola al presente e diventa difficile separarli.

trauma disturbo stress post traumatico
Il disturbo da stress post traumatico è molto frequente nei soldati

Le reazioni disturbanti più significative sono:

  • sonno disturbato da incubi che fanno rivivere l’evento
  • associazioni ad altri fatti: spesso basta un piccolo dettaglio, richiamato involontariamente da persone vicine, per richiamare alla mente quanto vissuto. Per esempio, nel disturbo post-traumatico da stress di un soldato vittima di un agguato, anche stappare una bottiglia può essere associato al rischio percorso
  • difficoltà di concentrazione: anche quando si fanno attività che dovrebbero distrarre come la visione di un film o la lettura di un libro.
  • reazioni fisiche come la nausea, i crampi allo stomaco e l’ansia
  • senso di colpa per essere sopravvissuti mentre chi era accanto non ce l’ha fatta
  • non riuscire a pensare al futuro in maniera adeguata. Come se il tempo fosse cristallizzato al momento del trauma.

Il trauma ereditario: cosa dice la ricerca svizzera?

Ma come può un evento soggettivo essere trasmesso ai propri figli. La causa, anzi la colpa, è nel microRna, ovvero quelle molecole genetiche che sovrintendono al funzionamento di cellule, organi e tessuti. Il trauma ne altera il comportamento e il ricordo viene “immagazzinato” per poi passarlo ai figli attraverso i gameti. Ma la catena, ovviamente, non si ferma alla prima generazione, bensì viene trasmessa anche agli eredi di questi.

Il trauma agisce a livello cerebrale

Secondo quanto riferito dalla dottoressa Isabelle Mansuy, professoressa di neurogenetica dell’Università di Zurigo: “Siamo stati in grado di dimostrare per la prima volta che le esperienze traumatiche influenzano il metabolismo a lungo termine, che i cambiamenti indotti sono ereditari e che gli effetti del trauma ereditato sul metabolismo e i comportamenti psicologici persistono fino alla terza generazione. “Lo squilibrio dei microRna nello sperma si è dimostrato un fattore chiave per il passaggio degli effetti del trauma da genitore a figlio”. Saranno utili ulteriori studi per analizzare questa scoperta in modo approfondito.

Come affrontare i traumi psichici?

In attesa di nuovi sviluppi sui traumi ereditari da parte dell’Università di Zurigo, è opportuno affermare che ci sono delle soluzioni per affrontare i traumi psichici. Ecco una piccola lista di consigli:

  • aprirsi con una persona cara di tua fiducia. Parlarne è davvero importante, significa condividere una parte di sè.
  • mantenere intatta la propria daily-routine. Certo, dovrai lottare con i cali di concentrazione, con le ansie, potrai stancarti presto e demotivarti facilmente. Ma pensare ossessivamente non è la soluzione. Abbandonare il letto, vestirsi e andare a lavoro è decisamente meglio di starsene da soli in casa in preda ai propri fantasmi
  • non aver paura delle emozioni e delle reazioni troppo forti. Sono umane. Normali
  • prendersi del tempo per sé, ma senza rinunciare alla daily-routine
  • iniziare un percorso terapeutico con uno specialista
I traumi possono essere ereditari

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