Tv, film, riviste, libri e ovviamente scienza. Il rapporto tra sessualità e cibo è sempre stato stretto fin dalla notte dei tempi. Non a caso anche civiltà che si trovano agli antipodi l’una dall’altra osservano rigorosamente questa corrispondenza biunivoca tra gastronomia ed eros, tavola e letto. In questo breve intervento di oggi, quindi, andiamo sommariamente a definire quali sono gli aspetti peculiari di questo rapporto tutt’altro che insolito.
Cosa hanno in comune il cibo e il sesso?
Forse non ci hai mai pensato, perché a volte la sessualità viene percepita in maniera distorta da alcune frange della società. In realtà non c’è niente di male nel sesso e non è un caso che uno dei primi psicologici a parlare di correlazione tra cibo e sessualità è stato proprio il padre di questa disciplina: Sygmund Freud.
Non a caso lo psicologo viennese accomunava queste due dimensioni con una locuzione diventata famosa: “pulsioni di autoconservazione”. Infatti tanto la fame quanto il desiderio sessuale stimolano e spingono gli uomini ad agire per soddisfare il loro bisogno impellente. Pertanto, la forza silenziosa che ci spinge a sederci a tavola è la stessa che ci sprona alla sopravvivenza tramite il sesso.
Un paragone tra cibo e sesso
Alla luce di quanto affermato da Freud, diventa più semplice identificare la correlazione tra alimentazione e sessualità. Entrambe rispondono a un bisogno primario per l’uomo e la donna. Ma non è tutto qui. Ambedue sono influenzati dal concetto di piacere e hanno una dimensione non alimentare e non sessuale che può essere influenzata da sentimenti negativi che possono innescare meccanismi di ricompensa disfunzionali.
Pertanto i disturbi della condotta alimentare possono avere effetti perversi sulla sessualità e viceversa. Un approccio multidisciplinare è fondamentale per indagare la sfera alimentare e sessuale e gli effetti che una dimensione ha sull’altra.
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